La solitudine può avere due risvolti. uno negativo e l’altro positivo. può essere un sentimento soffocante o una grande risorsa per ritrovare se stessi. Andiamo a conoscere le due sfaccettature della solitudine
Quando la solitudine consuma l’anima
Purtroppo sempre più persone sperimentano la solitudine che può insinuarsi soprattutto nei periodi di cambiamento ( la fine di una relazione sentimentale, la morte di una persona cara) relegandoci in un confino doloroso e triste.
La solitudine è uno dei più gravi fattori di rischio per la salute, raddoppia le probabilità di malattia (sia fisica che mentale) e, nei casi più gravi, di morte precoce. Il digiuno emotivo crea un danno biologico, oltre che un effetto legato ad abitudini compensatorie come il cibo in eccesso, l’alcool, il fumo, la sedentarietà da tv e la mancanza di voglia di vivere.
ALCUNI CONSIGLI PER USCIRE DALLA SOLITUDINE
È molto importante mettere in atto una serie di accorgimenti per non restare vittime della solitudine.
Il primo consiglio è non isolarsi: spesso chi soffre di solitudine tende a peggiorare la situazione limitando al minimo il contatto umano. Trovare dei nuovi amici può essere più facile se si cambia atteggiamento, ad esempio inizia ad evitare di giudicare a prima vista o cancella la paura immotivata che tutti cercheranno di fregarti.
L’altro consiglio è moltiplicare le occasioni di incontro dedicandosi ad attività piacevoli nelle quali incontrare persone che condividono i tuoi interessi ( gruppi, associazioni, corsi).
È molto importante lavorare su se stessi e riuscire ad amarsi: trattarsi bene, regalarsi ogni tanto una coccola, valorizzarsi, cercare una risorsa dalla quale ripartire.
Impara a perdonare. Anche le amicizie più stabili e consolidate possono vacillare, ad esempio a causa di incomprensioni o litigi. Per appianare i dissidi il consiglio è quello accantonare l’orgoglio, evitare di criticare e cercare di focalizzarsi sui lati positivi dell’altro.
Infine è importante prendere consapevolezza della propria solitudine perché più la si conosce più il processo verso la guarigione sarà rapido.
Vedi anche: la solitudine delle madri
LA SOLITUDINE COME RISORSA
La solitudine può essere anche vista come una risorsa.
La solitudine comporta domande e chi ne ha paura può riempirla con mille orpelli, con cose o persone completamente inutili pur di non ascoltarla. Corriamo da una parte all´altra, ci stordiamo davanti la tv “che ci tiene compagnia”, accettiamo di stare con colleghi ed amici o parenti che sono tutto tranne che il tipo d persone che vorremmo accanto. Perché la solitudine fa paura a molti.
Abbracciare le proprie idee, accettare se stessi e decidere di fare amicizia con l’unica persona che sarà con voi per tutta la vita: sono queste le cose che si raggiungono se si è capaci di stare anche da soli. Andare oltre il fraintendimento: “tu fraintendi l´essere solo con la solitudine. Solo una persona che vive benissimo il suo essere solo è in grado di entrare in relazione, perché il suo non è un bisogno” (Osho) . Questo permette di essere indipendente. Soprattutto scegliendo con chi stare, si ha l’enorme vantaggio di non essere vittima ma di apprezzare appieno il tempo trascorso con qualcuno, senza inutili (e vuoti) riempitivi.