Come ritrovare l’istinto primordiale femminile? Se c’è un libro in grado di scuotere gli animi femminili e condurre le donne alla ricerca della loro vera essenza questo è “Donne che corrono coi lupi”, un testo in cui si narrano i misteri di quell’istinto femminile primordiale che molte donne hanno dimenticato o regalato.
È un libro rivolto a tutte quelle persone interessate a conoscersi, a lavorare sulla propria identità, sul proprio valore, a sanare molte ferite emotive che a volte si ereditano dai propri antenati o, soprattutto, dall’educazione patriarcale.
In questo testo viene messo in evidenza quanto la donna sana assomigli molto al lupo: robusta, piena di energia, di grande forza vitale, capace di dare la vita, pronta a difendere il territorio, inventiva, leale, errante.
Secondo l’autrice del libro, Clarissa Pinkola Estes, la separazione dalla natura selvaggia fa sì che la personalità della donna diventi povera, sottile, pallida, spettrale. Compiere quello che gli altri si aspettano da noi ci allontana da noi stesse, dalla nostra vera natura, ci impoverisce e defortifica. Uccide l’istinto primordiale, esattamente come accade a un animale messo in gabbia e strappato via dal suo territorio naturale. La donna attuale si è separata dalla sua versione selvaggia, quell’essenza istintiva nella quale il lupo sa bene chi è, si riconosce e si sa forte, libero e coraggioso.
Riscoprire il nostro valore
Vivere in questo mondo esterno nel quale provare ad adattarci a un modello di donna sempre artificiale, omogenea e subordinata agli altri ci avvicina all’infelicità. Dobbiamo, dunque, riscoprire il nostro valore, la nostra importanza e l’energia che ci nutre e ci rende forti. Forte è chi affronta, chi non fugge, chi mostra senza paura la propria identità, che non si arrende, chi vive con allegria e coraggio.
Quando si lotta per qualcosa di importante bisogna circondarsi di persone che sostengono il nostro lavoro. È una trappola e un veleno avere intorno persone che hanno le nostre stesse ferite ma non il desiderio vero di guarirle.
Il coraggio di essere se stesse ritrovando l’istinto primordiale
A volte essere noi stesse ci allontana da molti, ma spesso questa è l’unica strada per non perderci, per non allontanarci da noi stesse. Il coraggio di essere se stesse in qualsiasi scenario, in qualsiasi contesto e senza badare al giudizio, ci permetterà di salvaguardare la nostra identità. A volte per farlo è necessario affrontare la propria solitudine, l’incertezza e persino l’ignoto: questo ci concede anche nuove capacità, abilità come l’introspezione, la sicurezza personale, l’osservazione, la ricettività. Altre volte, anche se è estremamente doloroso, è necessario toccare il fondo per far crescere qualcosa di nuovo, perché è nel fondo che si può trovare il miglior terreno di coltura.
Le persone hanno un timore atroce di toccare il fondo. È arrivare al limite delle nostre forze, perdere tutto, persino la speranza. Tuttavia, cos’altro possiamo perdere se abbiamo già perso tutto? In quel momento, sorge qualcosa di nuovo, di magico.
Lasciar andare le zavorre
Concludo questo articolo riportando fedelmente una frase del libro: “se viviamo come respiriamo, prendendo e lasciando, non potremo sbagliarci.”
Questa frase simboleggia il ciclo della vita: prendere, imparare, lasciar andare, accettare, avanzare…
Lasciate andare tutte le zavorre e le sovrastrutture che coprono il vostro vero IO e avanzate fiduciose verso nuove consapevolezze! Ricominciamo a correre…..a correre con i lupi! Ritroviamo l’istinto primordiale femminile, custodiamolo con cura e rafforziamolo: ci sentiremo sicuramente meglio!
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