LA CRISI NELLA COPPIA DEL NUOVO MILLENNIO

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Nella formazione di una coppia, così come nell’emergere di una crisi relazionale, intervengono vari fattori, molti dei quali sono sicuramente inconsci e imprevedibili.
Spesso ci innamoriamo di persone che non avremmo mai immaginato nei nostri sogni. Siamo attratti da atteggiamenti o personalità senza riuscire a darci una spiegazione.

In questi ultimi anni, il concetto di unione si è modificato nel tempo,

I matrimoni dei nostri nonni sono ormai un ricordo del passato e spesso vengono visti con scetticismo. Nella società moderna, le relazioni spesso appaiono come costruzioni artificiali, simili a semplici convivenze tra individui che, in realtà, non si conoscono profondamente. Spesso queste persone scelgono la convivenza per sottrarsi alle aspettative familiari o senza una vera riflessione sul loro futuro insieme. Si è passati da un estremo all’altro rispetto alle esperienze vissute dalle generazioni precedenti. Tuttavia, il principio fondamentale che unisce le coppie rimane invariato: il desiderio reciproco di costruire un legame duraturo, un’unione destinata a perdurare nel tempo.

Qual’è il problema delle coppie di oggi?

Al giorno d’oggi molte persone vivono questa realtà come limitante e troppo vincolante. Non si rendendono conto che una buona coppia può diventare arricchente e profonda soprattutto per il singolo. La stabilità viene confusa con la noia: non viene valorizzata e ricercata, semmai considerata una catena che blocca l’individualità, che oggi è sempre più vista come il “bene supremo”, a scapito della coppia.
Molto spesso troviamo matrimoni o convivenze in cui manca completamente l’investimento reciproco con l’altro; questo rende ciascun membro sostanzialmente solo e crea le condizioni per una crisi di coppia.

L’individualità

Trovare un nuovo equilibrio tra individualità e relazione è molto difficile, e spesso i momenti di crisi derivano proprio da questo: si può dare poco valore al proprio sé ma con il tempo si rischia di sentirsi oppressi e soffocati, oppure se ne dà troppo, concentrandosi troppo su di sé e i propri obiettivi e allontanandosi dal proprio partner. Il difficile, ma anche il passo fondamentale, è quello di essere sempre alla continua ricerca di un equilibrio tra i due poli.

Quando vince l’individualismo non si cerca più di proteggere ciò che si è costruito insieme. Appena compaiono i problemi, la spinta a tutelare la propria individualità e la sempre più crescente difficoltà di reggere la frustrazione, portano le persone a lasciare quel legame per cercarne un altro.
Una precisazione va fatta anche per quelle coppie che decidono di stare insieme per interessi economici, sociali o emotivi. Anche in questo caso la coppia in realtà non esiste. L’altro è vissuto come qualcuno che possiede qualcosa, (finanziariamente, socialmente o come persona di successo,….) e lo stare insieme è finalizzato solo ad avere qualcosa di utile; concetto ben lontano da un’unione di coppia duratura.

L’individualità e il matrimonio tutto-niente

Nella storia occidentale l’obiettivo del matrimonio è passato attraverso tre fasi, inerenti il facilitare la vita dei partner dal punto di vista:

  • economico e politico/sociale
  • dell’intimità e dei bisogni sessuali
  • dell’autonomia e della crescita personale

Questi cambiamenti hanno portato due conseguenze fondamentali sulla vita di coppia: una negativa e una positiva. La conseguenza negativa è che, con l’aumento delle aspettative verso il matrimonio, sono cresciute anche l’insoddisfazione potenziale e le crisi di coppia. Di conseguenza, il numero di divorzi è aumentato notevolmente. La conseguenza positiva è che i matrimoni in cui queste aspettative vengono soddisfatte risultano molto più appaganti rispetto al passato. Il risultato è il fenomeno del “matrimonio tutto-o-niente”: la coppia o funziona bene, contribuendo alla realizzazione personale e quindi alla felicità di entrambi i partner, oppure fallisce miseramente.

Le attuali tipologie familiari scaturiscono dalle trasformazioni di precedenti forme relazionali

Molte delle attuali tipologie familiari scaturiscono dalle trasformazioni di precedenti forme relazionali. Queste trasformazioni danno vita e impulso ad altre configurazioni ove gli elementi distintivi sono legati alla discontinuità, alla disgiunzione di funzioni fino ad oggi ritenute intrinseche l’una all’altra (genitorialità e coniugalità).

Nelle terapie di coppia che svolgo nel mio Studio, molto spesso mi trovo a sfatare miti o pregiudizi. Cerco di capire insieme che fattori hanno fatto innamorare e hanno permesso di creare un legame. Infine indago se si è riluttanti ad investire nell’altro per ragioni da ricercare nel passato. Spesso la crisi di coppia viene da lontano: da rapporti che nell’infanzia hanno in qualche modo contribuito a ledere parti di noi stessi, portando alla chiusura emotiva o ad investire in rapporti disequilibrati. La relazione con le figure di attaccamento ha un’influenza potentissima nello sviluppo delle aspettative e dei comportamenti che, successivamente, ci portiamo nella relazione di coppia.

Aspettative troppo elevate

Ecco allora che la coppia di oggi si incontra sulla base di aspettative molto più alte di quelle che caratterizzavano le coppie nel passato. Paradossalmente, è proprio l’aver posto l’amore a fondamento del matrimonio moderno e contemporaneo uno dei fattori che hanno reso più fragile di un tempo l’unione coniugale e contribuito ad aumentare le crisi di coppia. La ricerca dell’amore romantico ha soppiantato la ricerca di un progetto comune nel quale vengono integrate anche le difficoltà. In passato le criticità erano considerate caratterizazioni della STORIA della coppia, erano gli elementi che la contraddistinguevano l’una dall’altra, aspetti che offrivano, via via, obiettivi di cambiamento da conquistare assieme. Oggi, invece, le difficoltà sono subito individuate come elementi fastidiosi indici del malfunzionamento della coppia e quindi come motivi plausibili della chiusura del legame.

Un elemento centrale che può intensificare questo squilibrio è la mancanza di comunicazione. Si tende a preferire l’interazione con uno schermo piuttosto che dialogare con il partner. La paura di affrontare conflitti, la difficoltà nel mettere in discussione se stessi e la convinzione di non essere capiti possono spingere i partner a evitare di spiegare all’altro cosa non funziona nella relazione. Le comunicazioni diventano sterili, limitandosi a questioni pratiche o a parlare dei figli. In questo modo, lentamente, si diventa estranei l’uno all’altro, ignorando i cambiamenti interiori che ognuno sta vivendo e mostrando poca volontà di condividere i propri.

Rilanciare la comunicazione

Prima regola: via gli schermi! Ricercare lo sguardo dell’altro e lo spazio consapevole.

Ecco alcuni consigli per migliorare la comunicazione con il tuo partner:

  1. Ascolto Attivo: Presta attenzione a ciò che il tuo partner sta dicendo senza interrompere. Mostra interesse e cerca di capire il suo punto di vista.
  2. Esprimere i Propri Sentimenti: Condividi i tuoi pensieri e sentimenti in modo chiaro e onesto. Usa frasi che iniziano con “Io” per evitare di accusare l’altro.
  3. Empatia: Cerca di metterti nei panni del tuo partner. Comprendere le sue emozioni può aiutare a risolvere conflitti in modo più efficace.
  4. Evitare le Critiche: Concentrati sul comportamento piuttosto che sulla persona. Criticare l’altro può portare a difese e conflitti.
  5. Tempo di Qualità: Dedica del tempo esclusivo per parlare e connetterti con il tuo partner, lontano dalle distrazioni quotidiane.
  6. Risolvere i Conflitti: Affronta i problemi in modo costruttivo. Cerca soluzioni insieme piuttosto che incolpare l’altro.
  7. Rispettare le Differenze: Accetta che voi due potreste avere opinioni diverse su certe cose e che questo è normale.
  8. Non Dare per Scontato: Evita di presumere quello che il tuo partner pensa o sente. Chiedi chiarimenti se necessario.

Mantenere una comunicazione aperta e sincera è fondamentale per rafforzare il legame tra le persone, contribuendo a costruire una relazione più soddisfacente, armoniosa e duratura. Quando le persone si impegnano a condividere i loro pensieri e sentimenti in modo trasparente, si crea un ambiente di fiducia che favorisce una connessione più profonda e significativa.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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