Computer, tablet, telefonino e console oggi sono gli oggetti più desiderati i bambini e dagli adolescenti. E’ impressionante come bambini anche molto piccoli abbiano familiarità con questi strumenti: con un touch aprono e scaricano applicazioni, capiscono velocemente come funziona un gioco, come si collega il cellulare allo schermo della tv e così via. Questo, spesso, molto più velocemente di noi adulti.
Questi strumenti tecnologici possono offrire ore di svago e anche possibilità di apprendimento, ma a volte possono anche rappresentare un pericolo. Possono essere fonte di ansia, dipendenza, rabbia e isolamento.
Il lato oscuro della tecnologia
Non voglio demonizzare gli strumenti tecnologici perché spesso sono in realtà utili e possono rappresentare delle ottime fonti di apprendimento. L’uso consapevole e controllato della tecnologia, può rappresentare per i nostri figli una risorsa. Un’occasione di accedere a nuove forme di socializzazione e apprendimento. Computer e tablet non sono buoni o cattivi di per sé, bensì in relazione al modo in cui vengono utilizzati.
Il problema sorge quando i figli fanno un uso sbagliato di questi strumenti. Spesso l’adulto affida alla tecnologia il ruolo di intrattenere e distrarre il bambino. Molti genitori per concedersi spazi di relax o di autonomia nei quali svolgere una serie di attività affidano i propri figli alla tecnologia. Il tablet e il telefonino sono diventati le baby sitter del nuovo millennio.
Questo ovviamente può comportare diverse problematiche. Innanzitutto non sempre i genitori controllano i siti, le applicazioni e i giochi che i propri figli utilizzano. Il rischio è che questi ultimi vedano cose non proprio adeguate alla loro età dello sviluppo.
Tecnologia e ansia
In secondo luogo spesso questi strumenti possono essere fonte di ansia e quindi di rabbia. Mentre il bambino gioca, si cala completamente nell’ambientazione e quindi emotivamente sviluppa tutte le emozioni connesse ad essa. Spesso si tratta di giochi in cui la competizione è forte, in cui il superamento di determinate prove richiede concentrazione e sviluppa adrenalina. Queste emozioni si accumulano e spesso degenerano in ansia. Quest’ultima poi viene espressa attraverso la rabbia. La rabbia è infatti spesso un’emozione che ne veicola delle altre quali sofferenza, ansia e paura.
Un problema spesso connesso all’uso di queste tecnologie è la difficoltà di concentrazione che essi producono. Il bambino sviluppa una diversa capacità di attenzione che poi non riesce ad utilizzare nello studio.
Tecnologia e disturbo dell’attenzione
C’è un’associazione significativa tra un’alta frequenza di utilizzo dei media digitali e la comparsa di sintomi di ADHD (disturbo da iperattività e deficit di attenzione). Il rischio che vengano sviluppati tali sintomi è circa doppio rispetto a coloro che utilizzano poco la tecnologia digitale.
Una spiegazione di questi risultati starebbe nel fatto che i media di oggi offrono un’elevata quantità di stimoli, ad alta frequenza e disponibili in qualsiasi momento della giornata.
Nei bambini fino ai 6 anni, gli schermi dei dispositivi mobili provocano una sovrastimolazione, producendo dopamina e adrenalina nel cervello, ancora in fase di sviluppo. Nell’età 7-11 uno dei problemi più comuni è quello del bullismo: la tecnologia digitale può contribuire a creare delle vittime di questi comportamenti. Nelle età successive la tecnologia può contribuire a influenzare determinati aspetti della personalità, del linguaggio e del comportamento.
Il lato positivo della tecnologia
Vietare l’uso di tablet, pc o smartphone sia inutile e per certi versi anche controproducente. In uno studio condotto presso la University of London è emerso che i bambini apprendono più velocemente utilizzando un tablet piuttosto che un libro, questo perché la possibilità di interagire con uno schermo sarebbe uno stimolo per lo sviluppo cognitivo favorendo l’apprendimento.
Inoltre vietare ad un figlio l’uso della tecnologia può comportare isolamento nei confronti dei coetanei e generare un senso di diversità che può ledere l’autostima.
La giusta misura
Come in molte altre cose la soluzione sta nel buon senso. Più i bambini sono piccoli, più è necessario ridurre e controllare l’uso della tecnologia digitale.
Come fare:
- E’ importante insegnare ai propri figli l’uso consapevole della tecnologia.
- Creare una serie di regole sull’utilizzo, soprattutto all’inizio.
- I genitori dovrebbero controllare le “navigazioni” dei propri figli. sarebbe bene impostare i parental control e gestire il tempo di utilizzo nelle impostazioni.
- Discutere apertamente delle problematiche legate ad un uso errato della tecnologia.
- Cercare di coinvolgere il bambino in altre attività.
- Non utilizzare la tecnologia come se fosse una baby sitter.