Il mantenimento dell’Obesità e delle abbuffate è spesso dovuto a fattori cognitivi ed emotivi che sfuggono alla consapevolezza del soggetto. Tra questi troviamo un’alta sensibilità al potere gratificante del cibo, scarsa pianificazione e flessibilità cognitiva, e l’incapacità nel regolare le proprie emozioni.
Fattori di mantenimento dell’obesità
Spesso il ruolo del sistema di ricompensa nella motivazione ad alimentarsi è alla base del sintomo e del suo perpetuarsi.
“Sono solo, stressato, stanco, arrabbiato, afflitto, quindi merito una ricompensa”: questo è il discorso ‘interno’ che molte persone si fanno per giustificare il ricordo al cibo, per concedersi lo sgarro quotidiano.
Tra i fattori di mantenimento dell’obesità troviamo quindi la sensibilità al cibo. Tutti gli individui reagiscono allo stesso modo di fronte a stimoli gustosi. Ciò che può variare è la sensibilità al potere gratificante del cibo, il vederlo come una sorta di “bancomat emotivo“. Quando la persona è in difficoltà si avvicina voracemente al cibo per fare scorta di emozioni che in quel momento cancellano apparentemente il disagio.
Per alcuni il cibo è un farmaco, un ansiolitico o antidepressivo, a seconda del momento.
Quali sono i segnali di allarme?
Per capire se lo stile alimentare è dominato delle emozioni e non piuttosto da un’esigenza fisica di mangiare, di seguito alcune domande che potrebbero aiutare a riflettere e prevenire l’obesità:
- Quando ti senti stressato mangi di più?
- Mangi quanto sei affamato o quando ti senti pieno?
- Mangi per sentirti meglio (per calmarti quando sei arrabbiato, annoiato, frustrato, ecc.)?
- Ti premi con il cibo?
- Regolarmente mangi fino a sentirti male?
- Il cibo ti fa sentire al sicuro? Come fosse un amico?
- Ti senti impotente e senza controllo sul cibo?
Se la risposta è sì a molte di queste domande è possibile che il comportamento alimentare che metti in atto sia guidato dalle emozioni e che tu stia adoperando una strategia disfunzionale per affrontare le emozioni. Tutto questo contribuisce allo sviluppo dell’obesità.
Trattare il disturbo da binge eating e la riduzione delle abbuffate potrebbe prevenire ulteriori aumenti di peso, prevenire l’obesità e soprattutto portare il paziente ad una maggiore consapevolezza di se. Il lavoro integrato dello psicoterapeuta e del nutrizionista punta ad un dimagrimento moderato ma sostenuto nel tempo e a un lavoro introspettivo sulle emozioni che aiuti il paziente ad individuarle, contenerle e esprimerle senza paura.
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