L’ansia è un’emozione universale che, di per sé, non sarebbe inadeguato provare poiché rappresenta una parte necessaria della risposta allo stress. Essa rappresenta, infatti, un meccanismo di difesa volto ad anticipare la percezione del pericolo prima ancora che si sia chiaramente manifestato, mettendo in moto i meccanismi fisiologici che spingono, da un lato all’esplorazione per individuare il pericolo ed affrontarlo nella maniera più adeguata e, dall’altro, all’evitamento, alla fuga.
Lo stress è una risposta fisiologica normale
Nel linguaggio corrente siamo soliti dare una connotazione prettamente negativa all’ansia e allo stress che, in realtà, sono nati e si sono evoluti per tutt’altro motivo. Lo stress è infatti una risposta fisiologica, normale e, a tutti gli effetti, adattiva, che si mette in atto quando si presentano situazioni impreviste, sgradevoli, non di facile gestione.
Ansia e stress, in piccole dosi, producono un vantaggio evolutivo elevato: ci aiutano a mantenere alto il livello di attenzione, ci permettono di essere vigili in situazioni pericolose, ci permettono di raggiungere elevate performance in momenti importanti.
Da un punto di vista fisiologico, la risposta di stress è nata come riposta adattiva per fronteggiare pericoli. In situazioni di emergenza, infatti, è bene attivare l’organismo aumentando lo stato di allerta ed attivazione, aumentare la forza e la resistenza muscolare, e i riflessi. Per fare questo il nostro organismo provvede alla bronco dilatazione, vasocostrizione, tachicardia, sudorazione.
È chiaro quindi che questo sistema è nato per farci fronteggiare situazioni di pericolo. Immaginate di trovarvi di fronte a un leone: in quel caso è fondamentale che l’organismo metta in atto quelle trasformazioni che vi consentano di fuggire velocemente.
Quando siamo in ansia per situazioni della vita che ci fa paura affrontare ( un esame, un intervento, la guida in autostrada, i luoghi chiusi, ecc..), il corpo reagisce allo stesso modo: una situazione difficile viene catalogata dal cervello come se fosse un leone, cioè un pericolo imminente dal quale fuggire, ed è per questo che il cuore inizia a battere velocemente e si avviano tutte le altre trasformazioni descritte in precedenza. Sono tutte trasformazioni fisiologiche legate all’istinto di fuga!
Nella maggior parte dei casi si risolvono positivamente, senza provocare conseguenze negative. Quando invece non riusciamo a superare positivamente una situazione di pericolo o se allo stato d’allarme non corrisponde un pericolo reale da affrontare e risolvere, allora l’ansia, diviene una risposta sproporzionata o irrealistica.
I disturbi d’ansia, nel loro insieme, si caratterizzano per la presenza di una serie di segni e sintomi di natura sia psichica che somatica.
Il disturbo d’ansia può manifestarsi in un qualunque momento della vita, spesso in corrispondenza di periodi di transizione particolarmente critici o quando ci si trova di fronte a scelte difficili. A soffrirne sono soprattutto le donne (colpite con una frequenza doppia rispetto agli uomini), i bambini e gli anziani (specie se affetti da malattie croniche).
Oltre a sintomi psicologici, quali agitazione e irritabilità, la sindrome ansiosa si associa di norma a insonnia, alterazioni dell’appetito e a tutta una serie di manifestazioni fisiche caratteristiche (accelerazione del battito cardiaco, fitte al petto difficoltà respiratorie, aumento della sete, bisogno di muoversi in continuazione, gesti ripetitivi ecc.) che possono ridurre la qualità di vita in modo significativo.
Un elevato livello di stress e di ansia, può portare a veri e propri disturbi d’ansia. In queste situazioni, diverse aree cerebrali sottocorticali (come amigdala) e diverse aree corticali sono implicate nell’elaborazione cosciente di ansia e stress, rinforzando i segnali fisici che vengono dati dal corpo. Si entra così in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire: si sviluppa l’ansia di poter riprovare ansia o riavere un attacco di panico.
Trattamento
I farmaci sono molto utili per attenuare le manifestazioni acute del disturbo d’ansia e favorirne il superamento, ma per risolvere il problema a lungo termine è necessario effettuare anche un lavoro di elaborazione e adattamento allo stimolo ansiogeno, avvalendosi di un supporto psicologico.
Il terapeuta aiuta il paziente a sciogliere il legame tra le situazioni critiche e la reazione ansiosa. Questa strategia prevede che la persona ansiosa analizzi gli eventi ritenuti stressanti, che li elabori in chiave positiva per far rientrare l’esperienza vissuta in un contesto di normalità e affrontarla meglio in occasioni successive.
L’IPNOSI E LA GESTIONE DELL’ANSIA
Nel gestire ansia e stress, l’ipnosi ha dato ottimi risultati. Sono molti gli studi che hanno dimostrato che l’aggiunta di sedute ipnotiche a percorsi di psicoterapia migliori l’efficacia dei trattamenti per vincere l’ansia. L’ipnosi e l’autoipnosi possono rappresentare, quando somministrate da personale esperto, un modo rapido, economico e soprattutto efficace per superare l’ansia e le conseguenze dello stress. In particolare, insegnare tecniche di autoipnosi favorisce lo sviluppo di strumenti che l’utente può utilizzare in totale autonomia ogni volta che dovesse ritenerlo necessario.
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