COPPIE ALLA DERIVA: QUANDO LA CRISI PEGGIORA

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Il lungo periodo di lockdown ha contribuito in maniera determinante a rimescolare “le carte” di moltissimi rapporti di coppia. E’ stato un periodo dove ciascuno di noi ha incontrato più profondamente se stesso, le proprie emozioni e i propri fantasmi.

I rapporti amicali, di lavoro, familiari e di coppia sono finiti sotto la lente d’ingrandimento. Qualcuno è riuscito a vedere e risvegliare risorse mai percepite, altri hanno visto più da vicino le distanze e le crisi. Alcune coppie quindi sono uscite dal lockdown rafforzate, mentre per altre è stato un periodo di bilancio che ha poi portato alla chiusura più o meno verbalizzata. Non sempre, infatti la coppia si è confrontata sul bilancio fatto nei mesi di lockdown.

Guardare da vicino le falle del sistema coppia

Chi ha avuto il coraggio di guardare al microscopio le falle del proprio rapporto di coppia è uscito dal lockdown con una consapevolezza nuova. Si è reso conto che i collanti utilizzati in passato per tenere in piedi il rapporto non reggevano più e che dentro c’era una nuova spinta. Un’energia di rinnovamento e un sano egoismo che nel lockdown hanno avuto modo di crescere e rafforzarsi.

La convivenza forzata ha fatto cadere diverse maschere e inasprito crisi e schemi. La coppia si è guardata per la prima volta senza troppi filtri e a qualcuno non è piaciuto ciò che ha visto.

Il coronavirus ci ha messo di fronte alle nostre fragilità, alla paura di perdere certezze e ad una nuova bilancia dei valori e delle priorità. Alcuni hanno deciso di non rimanere più in silenzio e di non accontentarsi. Hanno scelto di giocarsi fino in fondo le proprie possibilità e di far emergere un sano egoismo. Questo ha comportato la rottura di molti equilibri relazionali. Persone che prima dicevano si mentre volevano dire no hanno per la prima volta visto la pesantezza delle loro rinunce. Altri che in passato hanno soffocato i loro sogni, si sono ripromessi, una volta usciti dal lockdown, di non perdere più le occasioni che la vita gli offriva. Altri ancora hanno avuto semplicemente il tempo di parlare di più e di arrivare ad una chiusura condivisa.

La caduta delle maschere e la voglia di verità hanno portato molte coppie a decidere di chiudere il rapporto. Per queste coppie l’equilibrio si fondava sul non vedersi e sulla possibilità di incontrare l’amante o comunque di avere altre “vie d’uscita”. Venuti meno entrambi i presupposti, non hanno retto.

E’ possibile riscegliersi?

Tutte le separazioni hanno un loro perché? Sono tutte buone soluzioni?

In alcuni casi no. Il lockdown o la semplice convivenza portano a far emergere i difetti e a far cadere l’entusiasmo iniziale. Questo fa parte del normale ciclo di vita di una coppia. Dopo l’entusiasmo iniziale c’è in tutti i rapporti una fase di delusione delle aspettative iniziali. Un momento in cui ci si conosce davvero. La coppia può superare questo momento se i membri sono capaci di riscegliere l’altro per ciò che è veramente.

C’è quindi una cosa da chiedersi: «Il nostro primo matrimonio è finito. Ci piacerebbe ricostruirne un secondo insieme?». La psicoterapia può aiutare la coppia a rispondere a questa domanda.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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