I FIGLI E LA RICHIESTA DI AUTONOMIA: SOS PER GENITORI

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Quanta autonomia concedere ai nostri figli adolescenti? Ogni persona, con il suo venire al mondo, è chiamata ad assolvere un compito ben preciso: volgersi alla conquista dell’autonomia, pur se la situazione di dipendenza in cui si trova può al momento risultare appagante. Possiamo dire che tutta la vita umana si dipana tra i due estremi della dipendenza e dell’autonomia. Così come possiamo affermare che la conquista di livelli sempre più alti di autonomia si correla direttamente all’assunzione della responsabilità personale verso il mondo dell’esperienza.

Un dilemma di tutti i genitori

Come, quando e quanta autonomia dare ai propri figli, è una questione che prima o poi tutti i genitori si pongono. Quelli che in passato erano piccoli frugoletti totalmente dipendenti dalle cure genitoriali col tempo diventano individui che reclamano indipendenza e volontà di farcela da soli. Allo stesso tempo si assiste a un cambiamento della società, con famiglie sempre più sole e lontane da quella rete di tutela e aiuto che in passato era invece presente.

L’esigenza di lasciare i bambini da soli diventa dunque una necessità e i genitori si trovano spesso costretti a far crescere i propri figli in maniera più veloce, rendendoli indipendenti prima rispetto a ciò che si faceva una volta. Vediamo l’autonomia dei nostri figli come un salto nel buio, una perdita di controllo – nostro – su situazioni che temiamo possano sfuggirci di mano.

Per prima cosa però ricordiamoci che autonomia e indipendenza sono due parole positive, ricche di ottimismo e di cui non dobbiamo avere paura. Per questo è bene ricordarci un famoso detto: ci sono due lasciti durevoli che possiamo dare ai nostri figli. Uno sono le radici. L’altro sono le ali.

Autonomia e fiducia

Acquisire indipendenza non è una cosa che si fa dall’oggi al domani, ma è il culmine di un percorso che ha inizio con la nascita del bambino.

Il processo di fiducia, alla base dell’autonomia, si instaura tra genitori e figli fin dalla nascita e cresce insieme a loro. Giorno dopo giorno, i genitori mostrano al bambino come fare qualcosa, lui apprende e ci prova ed è su questo passaggio fondamentale che si crea una relazione di fiducia.

Da quando il neonato è in grado di fare alcune cose da solo (tenere il biberon, stare seduto, gattonare), è importante che il genitore smetta di fare per lui e lasci che faccia lui. Crescendo, acquisirà la capacità pratica di fare le cose, ma anche quelle cognitive ed emotive: sarà in grado di prendere decisioni e di correggere eventuali errori.

Se i genitori sapranno accompagnare i figli nella buona costruzione di questi due processi, arriveranno all’età in cui potranno lasciarli da soli a casa, sicuri che questi sappiano come comportarsi.

È poi estremamente importante assegnare ai bambini piccoli compiti quotidiani, adeguati alla loro età, che li aiutino ad imparare la responsabilità per una casa in cui non devono sentirsi ospiti ma parti attive della sua cura.

Tutto questo è possibile se da subito il genitore concede al figlio una quota di fiducia a fondo perduto, così che il bimbo capisca di potercela fare perché i genitori credono in lui, ma anche di poter sbagliare, senza che questo determini la perdita della stima. La voce dei genitori diventerà nell’adulto la voce interiore, quindi è fondamentale che si passino ai bambini messaggi incoraggianti e positivi.

Rapporto tra i figli e il mondo esterno

Uno degli argomenti che incutono il maggior timore negli adulti è il rapporto dei propri figli col mondo esterno, cioè gli altri. Crescere i figli con la paura che tutte le persone esterne alla famiglia possano essere potenzialmente pericolose rischia di far chiudere i bambini a riccio, creando degli adulti con difficoltà relazionali. Allo stesso tempo non va neanche fatto credere ai bambini che tutti siano bravi, indistintamente e senza controllo. Purtroppo il male esiste, ed è compito del genitore fornire al bambino quella cassetta degli attrezzi per imparare a distinguere le varie persone. Diventa così fondamentale creare una buona rete sociale intorno al bambino, fatta di persone come i parenti, i vicini di casa, i negozianti del quartiere, gli insegnanti, gli allenatori dei vari sport e i genitori degli amici, adulti di cui ci si possa fidare, a cui rivolgersi e a cui chiedere aiuto in caso di bisogno.

I FIGLI E L’AUTONOMIA: QUANDO E QUANTA CONCEDERNE?

ALCUNI CONSIGLI PER “CONTRATTARE” e CONCEDERE L’AUTONOMIA:

  • Educare i figli all’autonomia sin da bambini;
  • Favorire il dialogo e il confronto rispettando la reciproca alterita’;
  • Disporsi alla revisione delle proprie idee e convinzioni e al tempo stesso insegnare con l’esempio a difendere la validità dei valori assunti e che ispirano la nostra vita di genitori;
  • Concedere con gradualità ai propri figli un sempre maggiore raggio di azione e di conoscenza, controllando che i medesimi diano prova di saper governare i margini di libertà concessi.

In conclusione, non è tanto il divieto in sé e per sé a dover primeggiare quanto la definizione e il rispetto di regole di comportamento e di rapporto, che aiutino i figli a percepire il senso del limite esperienziale e morale. Al tempo stesso, l’attenzione per le regole poste va resa funzionale alla rilevazione della fiducia riposta dagli adulti nei figli.

La fiducia va coltivata anche attraverso un sano equilibrio tra il rispetto di vincoli e norme di comportamento e la ridefinizione dei limiti in base alle esigenze della fase del ciclo di vita e la tipologia di azioni dei figli in risposta alle nostre richieste riguardo l’acquisizione di responsabilità.

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Dr.ssa Cinzia Frontoni

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