LA RABBIA DELLE MAMME: LE STRATEGIE PER AFFRONTARLA. La rabbia è ancora un tabù, soprattutto quando riguarda le mamme e i loro bambini. Alzi la mano, infatti, a chi non è successo di perdere la pazienza almeno una volta e di sentirsi tremendamente in colpa.
La rabbia è fisiologica, ma non se ne parla abbastanza.
Dopo il parto, la donna ha una sorta di regressione ed è una tappa necessaria che le permette di entrare in empatia con il bimbo appena nato. In qualche modo, anche la mamma ritorna bambina e fatica a fare i conti le proprie emozioni. Quello che entra in gioco, dunque, è un sentimento di ambivalenza fra l’amore che si prova per il figlio e l’odio per la situazione in cui ci si trova a vivere, un mix di stress, mancanza di sonno, di tempo e di cura per se stesse.
L’ambiente, paradossalmente, non aiuta, anzi!
La nostra società ha perso la capacità di aiutare le mamme, ha creato un mondo al rovescio in cui le donne sono lasciate sole. Occorrerebbe, invece, un maggior lavoro sulla famiglia, per sensibilizzare le persone che ne fanno parte sulle esigenze di una donna dopo il parto.
Episodi singoli o sporadici di rabbia sono assolutamente normali e possibili in qualunque donna.
Episodi singoli o sporadici di rabbia sono assolutamente normali e possibili in qualunque donna, anche nelle madri più dedicate. Al problema degli episodi di rabbia, in realtà, se ne aggiunge un altro: ovvero il fatto che le mamme si vergognano di queste manifestazioni incontrollate e, apparentemente, incontrollabili. Si odiano per il fatto di essere meno che perfette dell’idea che si sono fatte di loro come madri, meno perfette delle amiche che, credono, non hanno mai sentito parlare di mamme come loro. In realtà non è così: tutte le mamme hanno prima o poi avuto a che fare con la loro rabbia e con sentimenti ambivalenti!
Culturalmente, non siamo portati ad accettare l’idea dell’ambivalenza e, quindi, facciamo fatica a relazionarci con i sentimenti che genera. I sentimenti ambivalenti erano normali! Ma la paura di aver fatto male, psicologicamente parlando, al proprio figlio rimane. Un momento di rabbia non può determinare problemi di per sé, soprattutto se al bambino è comprensibile il motivo scatenante, se la reazione è proporzionata all’evento e se sa cosa aspettarsi dal genitore.
LA RABBIA DELLE MAMME: LE STRATEGIE PER AFFRONTARLA.
Innanzitutto, evitare di ignorarla. Fare finta di nulla non serve a farla sparire, perché l’emozione della rabbia trova sempre una strada per esprimersi. È importante fermarsi e ad ascoltare o a farsi ascoltare da una persona preparata. Una volta sbollita la rabbia, si può parlare al bambino, per spiegare le ragione del proprio nervosismo per chiedere scusa. Sopratutto occorre abbandonare l’idea di mamma perfetta che, nei mesi dell’attesa, ci siamo costruite. La perfezione non esiste e va bene così!! Perché è proprio la caduta dell’idealizzazione che rende la relazione fra madre e figlio vera e matura.
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