Come genitori siamo chiamati ad aiutare i figli a vivere e gestire le emozioni con una modalità sana e non a decidere che emozioni devono sperimentare. Spesso quando utilizziamo tecniche invasive e prevaricanti è perché siamo noi in difficoltà con le emozioni che il bambino sta provando, perché le emozioni dei figli sono spesso un elastico che ci riporta bruscamente al nostro passato. Probabilmente perché abbiamo dei vissuti irrisolti e quindi quelle emozioni ci riportano indietro nel tempo ad esperienze che non abbiamo elaborato rispetto al rapporto con i nostri genitori. È per questo che spesso siamo in difficoltà di fronte ad alcune emozione dei nostri figli e non riusciamo a gestirle adeguatamente.
Cosa fare
- Aiutare i figli ad esprimere le emozioni in modo sano significa innanzitutto dialogare con loro per aiutarli a capire come mai è comparsa quell’emozione. Questo aiuterà anche noi a conoscere meglio il mondo interiore di nostro figlio.
- Successivamente è importante chiedere al figlio se poteva trovare dei modi diversi per esprimere l’emozione o fornirgli noi degli esempi su cosa poteva fare in alternativa.
- È anche importante dialogare con noi stessi e cercare di individuare quei vissuti irrisolti che ci portiamo dentro.
Che origine hanno le reazioni abnormi dei genitori?
Ogniqualvolta abbiamo una reazione abnorme e inadeguata di fronte a un’emozione di un figlio è molto probabile che si sia riaperta una ferita del passato, un conflitto emotivo irrisolto. Ecco allora che le emozioni dei figli magicamente e bruscamente ci riportano indietro nel tempo, nel nostro passato con una sorta di elastico emotivo.
Gli atteggiamenti da evitare quando ci accorgiamo che le emozioni dei figli ci mettono in difficoltà
Cosa fare quando le emozioni dei figli si rappresentano un elastico che ci riporta bruscamente al nostro passato e ai nostri conflitti irrisolti? Vediamo quali sono gli atteggiamenti da evitare e che segnalano la presenza di probabili conflitti irrisolti dell’adulto:
1. Essere ipercritici
Le critiche costruttive sono sempre benvenute, perché aiutano il bambino a crescere. Una critica positiva sottolinea gli errori e fornisce opportunità di cambiamento. Tuttavia, la critica costante ed eccessiva può essere distruttiva, provocando nel bambino una sensazione di fallimento. Un bambino con dei genitori ipercritici finisce per diffidare delle sue capacità, sviluppa una bassa autostima e ha la tendenza al perfezionismo, che con il tempo si trasformerà in un ostacolo.
2. Punire le emozioni negative
La distinzione tra emozioni positive e negative è assurda. La paura può salvare vite umane in determinate circostanze e può diventare un ostacolo in altre. Tuttavia, molti genitori reprimono nei loro figli quelle che credono essere emozioni negative come la paura, la rabbia, la tristezza o la frustrazione. In questo modo ottengono solo di incapacitare i loro figli, facendoli sentire inadeguati perché provano delle emozioni che non dovrebbero provare, secondo loro. Dobbiamo tenere presente che non possiamo evitare di provare le emozioni, la questione è riuscire a canalizzarle. Pertanto, non si deve reprimere le emozioni nei bambini, ma insegnare loro a gestirle.
3. Lasciarli decidere da soli
Molti adulti pensano che i bambini non abbiano voce in capitolo, che non sanno e non devono decidere. Ma il fatto è che i bambini nascono con una specie di bussola della felicità. Forse non hanno esperienza, ma sanno cosa li rende felici e cosa li rattrista. I genitori che decidono sempre per i loro figli e gli impongono le loro idee finiscono per creare un figlio ribelle o un piccolo insicuro ed emotivamente dipendente, che non è in grado di prendere delle decisioni per conto suo. Pertanto, la migliore alternativa consiste nel dare loro progressivamente più libertà perchè inizino a prendere quelle decisioni che hanno a portata di mano.
4. lnculcare la paura
I bambini non hanno il senso del pericolo, ma questo non è un motivo valido per instillare in loro la paura della vita. È vero che i genitori devono preoccuparsi che i bambini siano al sicuro e devono evitare loro incidenti inutili, ma da qui a proibirgli qualsiasi cosa mettendoli sotto una campana di vetro c’è differenza. I bambini hanno anche bisogno di esplorare, di fare i propri errori e sperimentare il dolore. In questo modo diventano più forti e imparano ad affrontare la vita con fiducia, contando sulle loro capacità, si sentono liberi di esprimere le proprie emozioni. Se gli infondiamo paura, otterremo delle persone insicure e timorose della vita. E vivere nella paura non è vivere.
5. Generare senso di colpa
Essere genitori è difficile, ma non è una scusa per scaricare le frustrazioni sui figli. Infatti, ci sono genitori che danno la colpa ai loro figli di non essere stati in grado di completare i loro studi, per il fallimento del loro matrimonio o addirittura delle loro malattie. In pratica, trasformano il bambino nel solo responsabile della loro felicità o infelicità. Ma quando un bambino cresce con il pesante fardello della colpa, si piegherà sotto il suo peso e diventerà un adulto che dipende dall’approvazione degli altri e che non è capace di prendere delle decisioni dato che teme le conseguenze. Pertanto, è importante fare attenzione alle parole che usiamo con i nostri figli, ed evitiamo le recriminazioni.
6. Condizionare l’amore
Durante i primi anni di vita del bambino si presenta un periodo critico durante il quale il bambino deve sviluppare un attaccamento sicuro. Se i genitori soddisfano le sue esigenze, non solo fisiologiche ma anche affettive, il bambino capirà che sta crescendo in un ambiente sicuro. Al contrario, se i genitori condizionano il loro amore a certi comportamenti o successi, il bambino penserà che non è degno di essere amato. Questa è una sensazione che probabilmente trascinerà con sé per buona parte della vita, penserà che non è degno di amore e di rispetto da parte degli altri, e ciò condizionerà i suoi rapporti interpersonali e di coppia. Pertanto, sarebbe meglio evitare di usare frasi come “sei stato cattivo, non ti voglio più bene” o “hai preso dei voti orribili, non ti meriti tutto quello che ti diamo”. Invece, dovreste dirgli che lo amate incondizionatamente al di là dei suoi errori.
7. Non impostare dei limiti
Uno degli errori più grandi che commettono i genitori moderni è quello di non stabilire dei limiti. Alcuni genitori confondono la libertà con la licenziosità. Ma i bambini che crescono senza limiti o regole tendono a sviluppare dei comportamenti di sfida, semplicemente non sono felici. Quando i bambini sono piccoli e stanno scoprendo il mondo, i limiti servono a mantenerli al sicuro. Inoltre, le regole danno un ordine al loro mondo, gli permettono di sapere cosa ci si aspetta da loro così potranno comportarsi di conseguenza. Naturalmente, non si tratta di trasformare la casa in una caserma, ma devono esistere alcuni limiti e regole che assicurano la convivenza familiare e il corretto sviluppo psicologico dei bambini.
Quando ci rendiamo conto che le emozioni dei figli, come un elastico,ci riportano al nostro passato è quindi importante cogliere il segnale e semmai chiedere aiuto a uno psicologo al fine di individuare e risolvere il nostro conflitto interno.
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