NON RE-AGIRE, PENSA E POI AGISCI IN LINEA CON CHI SEI!

RE_AGIRE o AGIRE?

Molto spesso commettiamo l’errore di RE_AGIRE agli eventi esterni e di farlo in modo impulsivo. Questo comporta spesso l’esternazione di parole, emozioni e comportamenti non sempre adeguati, ma sopratutto non sempre in linea con ciò che noi siamo. RE_AGIRE porta appunto a muoversi perché spinti da ciò che è esterno da noi, anziché da ciò che è interno a noi. È’ importante riflettere ed essere coerenti al nostro modo di essere: nell’agire siamo noi i protagonisti, nel reagire ci adattiamo al mondo esterno.

Come imparare ad essere fedeli ai nostri bisogni e scopi

Ciascuna emozione che proviamo – minima, leggera, forte, consciamente o meno, intensa, reale o celata – fa scattare uno dei tre casi:

  • l’approccio, ovvero la voglia di ottenere e capire qualcosa di più;
  • la fuga  e quindi il desiderio di allontanarsi;
  • l’attacco, ovvero voglia di far male.

Solo il primo ci permette veramente di agire. Gli altri due sono modalità di re_azione.

Solitamente, perché si inneschi una REAZIONE dev’esserci una forte componente emotiva, una sorta di esplosione che ci fa comportare (reagire, appunto) in un modo quasi incontrollato. Si parla proprio di periodo refrattario quando ci si riferisce ai secondi (sono massimo una ventina) che arrivano subito dopo l’emozione. In quegli attimi non abbiamo la lucidità per scegliere cosa fare ed ecco che parte la REAZIONE.

Per evitare di RE_AGIRE a ciò che è esterno a noi occorre appunto approcciarsi, sintonizzarsi maggiormente su ciò che è interno a noi. Fare questo permette di non subire gli eventi, ma di avere una parte attiva su di essi, una parte in sintonia con i nostri scopi, desideri, bisogni.

Re_agire vuol dire replicare a un’azione o a una situazione esterna cercando di contrastarla; opporsi, cercare di smettere di subire un dolore, una sofferenza. Agire significa invece determinare il proprio effetto, esercitare la propria azione, fare e operare traducendo in azioni il pensiero e la parola.

Le reazioni non le scegliamo, le azioni possiamo invece pianificarle: dobbiamo diventare noi i protagonisti di quanto ci accade e dei modi in cui reagiamo a ciò che ci accade. Certo, anche nell’azione c’è l’accettazione, ma è sana e ponderata. La reazione stempera soltanto la tensione del momento, ma non contribuisce alla crescita personale.

Come fare?

Ecco alcuni esempi pratici della vita quotidiana, dove cogliere l’occasione di Agire, anziché RE_AGIRE.

Non rimuginare

Pensa ad un’ecologia della mente: fai la differenziata e scarta tutti i rimuginii, soprattutto quelli sulle cose negative. Allenati ad un dialogo interiore più snello e funzionale. Cerca di stare nel qui e ora, taglia i rami secchi (le zavorre emotive), non intossicarti con la rabbia e il risentimento. Coltiva io pensieri positivi.

Liberati dal senso di colpa

Cerca di riflettere sul fatto che non puoi controllare tutto! Non puoi decidere cosa gli altri pensano di te, come andrà a finire una relazione, come funzionerà o meno il tuo lavoro, come sarà la tua vita e così via! Il controllo è l’obiettivo più disfunzionale che una persona possa prefiggersi.

Gestisci la rabbia

Stempera le tensioni, altrimenti ti intossicheranno l’anima! Aiutati facendo sport o impegnando il tuo tempo libero in attività rilassanti e appaganti. Non tenerti stretti i rancori: faranno del male solo a te!

Domina l’impulso

Prima di fare un’azione pensa alle sue conseguenze: immaginati i retroscena come se tu dovessi vedere un film sullo schermo. Prova a scrivere una nota o a registrare te stesso prima di inviare un messaggio impulsivo. Pensa anche al fatto che le azioni degli altri rispondono, prima di tutto, alla loro vita, e non sono per forza dirette a te. Le persone possono essere distanti, aggressive, sgarbate perché magari nella loro vita stanno attraversando un momento particolare oppure perché sono così di indole. Le loro azioni e Re_azioni non sono per forza dirette a te!

L’importanza della consapevolezza

Quando agisci per reazione, diventa molto più difficile vedere le cose per quello che sono. A questo si aggiunge anche il temperamento, la tua natura originaria. Una persona che abbia un’indole battagliera e viva i comportamenti altrui come attacchi al suo essere potrebbe avere effetti molto forti anche da una situazione piccole perché vive il mondo come ostile e sente di dover stare sempre sulla difensiva. Quindi è spesso tesa e arrabbiata.
Una persona con una natura conciliante e ottimista, probabilmente riuscirebbe a gestirla molto meglio. Ma quello che ti serve non è gestirla, è non farti gestire.

E’ fondamentale ed importante avere consapevolezza delle proprie emozioni,  perché, una volta consapevoli,  possiamo scegliere come esprimere, e reagire, ai nostri sentimenti. Agire utilizzando la consapevolezza permette di riuscire a pensare, scegliere, in base ai propri criteri interiori, alle proprie visioni, agli obiettivi personali, senza farti trascinare nei mondi degli altri

No Comments Yet

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Dr.ssa Cinzia Frontoni

SEGUIMI SU

linkedin 341x341

istagram 341x 388